Mediterraneo. Il dramma dei

Claudio Monge & Alessandro Cortesi & Pietro Domenico Giovannoni & Marco GiovannoniMediterraneo. Il dramma dei “senza diritti”, Firenze, Nerbini, 2019, 168 pages.

La frontiera dell’accoglienza rappresenta un ambito cruciale su cui impostare prospettive di impegno e di prassi per il futuro. I saggi presentati in questo volume costituiscono l’esito di un lavoro
di ricerca promosso dal Centro Espaces ‘Giorgio La Pira’ per contribuire al percorso di riflessione in atto nelle Chiese del Mediterraneo e nel quadro del momento storico, carico di preoccupazioni e di incertezze. Convinti che lo spazio Mediterraneo nonostante i drammi umani e i conflitti che lo attraversano costituisca un laboratorio unico di incontro tra religioni e culture, non solo in un tempo storico ormai passato ma al cuore della complessità del presente, ci siamo riproposti di ripercorrerne sinteticamente le principali emergenze sociali e culturali che esigono di essere affrontate con lungimiranza e con una visione progettuale, a partire dai poveri e da coloro che sono privati dei diritti fondamentali.

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Il martirio dell’ospitalità

Claudio Monge et Gilles RouthierIl martirio dell’ospitalità. La testimonianza di Christian de Chergé e Pierre Claverie, Bologne, EDB, 2018, 160 pages.

È negli anni terribili del «decennio nero», che in Algeria contrappone islamisti e forze armate, che si colloca la straordinaria testimonianza di due uomini. Sono Christian de Chergé, priore del monastero trappista di Tibhirine, rapito e ucciso nel 1996 con altri sei confratelli, in circostanze non ancora completamente chiarite, e monsignor Pierre Claverie, vescovo domenicano di Orano, assassinato lo stesso anno, con il suo autista musulmano Mohamed, per aver condannato apertamente tutte le forme di violenza. Si tratta di due figure particolarmente luminose nel cuore della Chiesa d’Algeria, fortificata nella sua volontà di restare con i musulmani algerini, anche dopo l’indipendenza del Paese, dalla personalità del cardinale Duval e dall’impegno di sacerdoti, consacrati e laici.

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Sulle sponde del Mediterraneo: Geopolitica, guerre, religioni

Claudio Monge & Alessandro Cortesi (dir.), Sulle sponde del Mediterraneo: Geopolitica, guerre, religioni, Firenze, Nerbini, 2017, 120 pages.

L’attenzione ai processi storici e sociali che attraversano l’Europa nel quadro delle relazioni mondiali si radica nel convincimento che all’interno dei contraddittori percorsi storici dell’umanità si attua una storia di salvezza, irraggiata in quelli che il Vaticano II ha definito «i segni dei tempi» che rinviano ad una chiamata di Dio rivolta a tutta l’umanità. Abbiamo anche sempre sottolineato come un punto privilegiato di osservazione per le questioni che interessano tutta l’umanità e la vita del pianeta dovesse essere il Mediterraneo, perché questo mare segna confini ma unisce anche mondi diversi, storicamente in relazione. Tra le sponde di questo mare si possono cogliere processi di portata universale in un mondo interconnesso come mai prima. La sua storia, il suo passato, ma anche il suo presente, se osservati con attenzione, ci permettono di comprendere quanto sta avvenendo e come poter agire. I processi di rivolgimento che investono da anni l’intera area medio-orientale e il Magreb evidenziano certamente le inquietudini dei popoli, ma sono non meno determinati anche dagli interessi economici, soprattutto dei paesi occidentali, che ruotano attorno alla ricchezza di combustibili fossili presenti in quelle regioni. Dal nostro punto di vista, non possiamo non continuare ad interrogarci sulla possibilità di relazione tra culture e religioni attorno al «grande lago di Tiberiade» – riferimento evangelico con cui Giorgio La Pira indicava il mare Mediterraneo.

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Domenicani a Costantinopoli prima e dopo l’impero ottomano

Claudio Monge & Silvia Pedone (dir.), Domenicani a Costantinopoli prima e dopo l’impero ottomano, Firenze, Nerbini, 2017, 326 pages.

Il volume racconta la storia dei Domenicani in Asia Minore attraverso la vita della comunità italiana di Istanbul, e non solo. Grazie allo studio dei documenti custoditi nell’Archivio domenicano del convento di Sen Piyer (Santi Pietro e Paolo) a Galata, sono riemerse dall’oblio del tempo e dalla polvere delle carte le tante vicende di uomini e donne che hanno avuto un ruolo significativo per la presenza dei frati Predicatori in Turchia e più in generale per la storia culturale della città di Costantinopoli/Istanbul. Il volume ripercorre la lunga parabola dell’Ordine Domenicano in Turchia e in Terra Santa, dall’autunno del medioevo fino alla nostra contemporaneità e all’indomani dell’ottocentesimo anniversario della Confermazione della Regola dell’Ordine (1216/2016). Nella cosmopolita Costantinopoli bizantina, prima, e nella capitale ottomana, poi, i Domenicani furono costantemente presenti, sebbene con alterne vicende. Le tracce monumentali e quelle «umane» sono oggetto specifico dei saggi che il volume raccoglie. Negli ultimi due secoli la rinnovata comunità dei frati italiani ha salvaguardato e custodito nel convento di Galata – riedificato nel 1843 su progetto dell’architetto ticinese Giuseppe Fossati – le memorie dei padri che lo hanno abitato, dei cenobi di Smirne, di Bakirköy e naturalmente della comunità levantina di Istanbul, che ne documentano la storia a cavallo tra la fine dell’impero ottomano e la nascita della Repubblica turca, fino ad oggi.
L’opera è suddivisa in tre principali sezioni: «Storia e topografia», «Architettura e storia dell’arte» e «Letteratura e storiografia». Una seconda parte è dedicata ai contenuti della mostra che si è tenuta negli ambienti del convento domenicano dal dicembre 2016 a febbraio 2017, in cui sono stati presentati preliminarmente i risultati di questa ricerca a un pubblico più vasto. Più in generale il volume muove dall’intento di restituire e consegnare alle generazioni future la complessa dimensione identitaria e la ricchezza storico-culturale di un luogo che affonda le sue radici nell’eredità classica, ma che non ha mai rinunciato a farsi interpellare dalla co-presenza di culture diverse pacificamente conviventi.

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Linee di frattura: sfide e frontiere

Claudio Monge & Alessandro Cortesi (dir.), Linee di frattura: sfide e frontiere, Firenze, Nerbini, 2017, 128 pages.

Questa pubblicazione presenta il frutto del lavoro e del confronto sincero e prolungato dei membri di un gruppo composto da frati domenicani appartenenti a diverse province dell’Ordine dei Predicatori, che vivono in varie regioni dell’Europa, dal Belgio alla Turchia, dalla Germania all’Italia.
Si tratta di un contributo per individuare alcuni ambiti in cui oggi l’Ordine domenicano, ma non solo, è chiamato a vivere un ripensamento della sua missione. Predicare è annuncio del Vangelo, accogliendo le inquietudini che provengono dalla storia e dalla vita di uomini e donne, nostri contemporanei. Vi sono nel nostro tempo linee di frattura che spingono a uscire da modelli usuali di pensare per assumere il rischio di stare responsabilmente nel presente accogliendo le chiamate dello Spirito che da esso provengono.
I testi di questo documento sono stati inizialmente elaborati in vista di una proposta di riflessione teologica al capitolo generale tenutosi a Bologna nel luglio 2016, utilizzando perciò le tre lingue ufficiali del capitolo, inglese, francese e spagnolo. Abbiamo ritenuto opportuno aggiungere ora la traduzione italiana e curare questa edizione che raccoglie insieme le diverse versioni per un uso diffuso a livello internazionale.

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Claudio Monge, O.P.

Claudio Monge is Italian and lives in Istanbul since 2003.

He has a PhD in theology of religions and a master in Turkish-Ottoman language and civilization.

He is Director of the Dominican Institute Dost-İ in Istanbul.

He is a consultor to the Pontifical Council for Interreligious Dialogue and a member of the Theology in Dialogue Group. He speaks Italian, Turkish, French and English.

Books

Articles

  • “Life Together: Lessons in Hospitality from Mamre”, in Toronto Journal of Theology 29/1, 2013, p. 101‒110.
  • « Le risque fou de l’hospitalité. De l’étrangéité ontologique à l’étrangéité théologique »,  dans Théologiques, Montréal, vol 25, 2, 2017, p. 37‒60.
  • Le don de Tibhirine, « Oser une communion spirituelle orante, en dépit des différences théologiques » , in Collectanea Cistercensia 83/2021, 1‒15.